La rovina dei beni culturali e del paesaggio è in larga misura conseguenza del prolungato disinteresse dei governi e del mondo politico. Le stagioni dei ministri improvvisati, dei “giacimenti culturali” (con la sciagurata metafora dello sfruttamento petrolifero), la riduzione del dicastero a contentino, a ultima casella disponibile per collocare chi rimane alla fine dell’elenco, sono un’evidente manifestazione della più generale crisi della cultura politica italiana, e non ultima ragione del disastro economico che ci travolge.
L’Associazione Ranuccio Bianchi Bandinelli ritiene perciò necessario un radicale cambio di prospettiva, e cioè la collocazione dei Beni culturali, del paesaggio, del territorio – e delle loro esigenze di tutela, di salvaguardia, di protezione – al vertice delle priorità e delle urgenze della politica governativa.